LIUC Papers n. 176, settembre 2005 - Economia e Impresa, 45

Textile and Apparel: an historical and “glo-cal” perspective. The Italian case from an economic agent’s point of view.

Michele Tronconi

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Sommario

Che cosa sarà dell’industria Tessile e Abbigliamento Italiana? Merita di sopravvivere, anche se fortemente ridimensionata, o è destinata a scomparire totalmente, come fosse un residuo del nostro passato senza possibilità di accesso al nostro futuro? Questo breve scritto è un invito al dibattito e alla ricerca di una migliore comprensione circa le possibilità tenuta di questa industria, partendo da una prospettiva diversa da quella usuale, che ne dà per scontato il declino competitivo. Con la fine del sistema delle quote, le imprese Italiane del settore stanno fronteggiando una situazione anomala, provocata dall’enorme afflusso di capi confezionati provenienti dalla Cina. Troppa merce, troppo velocemente e a prezzi troppo bassi. A fronte di ciò le imprese nazionali stanno reagendo in modo estremo, in un clima che non favorisce il ruolo dell’innovazione tecnologica come elemento di differenziazione e di vantaggio competitivo dei produttori nazionali. Nel corso della trattazione vengono considerati i dazi anti-dumping e i contingenti come elementi controversi nella ricerca di nuovi equilibri del mercato globale. Da questo punto di vista, non si dovrebbe mai dimenticare che la competizione commerciale si compone sempre, sia di aspetti strutturali, che strategici. L’esigenza di trasparenza dei mercati diventa, per ciò, ancora più importante e, nel caso specifico del tessile e abbigliamento, potrebbe venir supportata da sistemi di tracciabilità delle produzioni. Tale argomento si lega alla differenza degli standard di processo e alla difficoltà di trasformarli in criteri di valutazione degli acquisti e in propulsori dell’innovazione.

Abstract

What might happen to the Italian Textile and Apparel industry? Does it deserve to survive, even if in a reduced dimension, or is it going to disappear, simply being a piece of our past without a passport to our future? This paper call for debate and reach a better view of a changing industry, starting from a different perspective from the usual one which regards the Textile and Clothing industry as a sunset one for western Europe. With the end of the quota system the Italian industry is facing market disruption produced by the flood of exports from China. Too much, too soon, too cheap. Italian entrepreneurs are over-reacting to this and technological innovation is no longer regarded as an opportunity to cultivate differential competitive advantage. Anti - dumping, tariffs and quotas are considered as controversial issues in the search for a new global balance. To reach this, we shouldn’t forget that both structural and strategic aspects are always in action when international competition is concerned. All in all, transparency is very important and could be supported by product traceability. This issue is connected with the difference of standards and the difficulty to make them become a purchasing and innovation driver.

 
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