LIUC Papers n. 175, agosto 2005 - Management ed economia della cultura, 1

L'assetto organizzativo della fondazione per la gestione dei beni e delle attività culturali

Anna Wizemann, Fernando G. Alberti

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Sommario

La forma giuridico-organizzativa della fondazione quale alternativa ad assetti pre-esistenti nella la gestione di patrimoni e attività artistico-culturali, in un’ottica di innovazione e recupero di margini di efficienza, ha trovato in Italia una diffusione ancora relativamente limitata, sebbene il fenomeno sia in significativo sviluppo. Nel variegato panorama delle fondazioni operanti in campo culturale è peraltro necessario individuare alcune sostanziali differenze, ad esempio, tra le fondazioni di origine bancaria, che tra le loro finalità hanno anche quella di supportare la cultura, gli enti lirici trasformati per legge in fondazioni, o ancora le fondazioni di partecipazione, formula giuridica ibrida e innovativa che sta raccogliendo crescente interesse e sperimentando ampio utilizzo in ambito culturale. Il presente saggio propone l’analisi delle peculiarità dello strumento della fondazione, con preponderante riferimento alla formula "di partecipazione", in termini di struttura organizzativa e di governance, per valutarne la potenziale efficacia e capacità di fornire un’adeguata risposta alla complessità del settore culturale. Il lavoro si propone di contribuire a stabilire se, tra i possibili modelli di gestione dei beni culturali, sia possibile individuare nella forma giuridica fondazionale quella più idonea, anche in considerazione della sua tipica configurazione in organizzazione non profit ad assetto misto pubblico-privato, atta a garantire l’interesse pubblico da un lato e la capacità manageriale dall’altro.

Abstract

The juridical-organizational structure of foundations - alternative to pre-existing settings in the management of arts and culture and aimed at bringing innovation and increasing efficiency - is still a rather limited phenomenon in Italy, though rapidly developing. The variety of foundations operating in the cultural sector is even more diversified and deserves some distinctions. For instance, there are the bank foundations which - among their activities - support also the cultural field; lyrical companies transformed by law into foundations; "participatory foundations", innovative and hybrid juridical institutes which are gathering consensus and thus are widely implemented in the cultural sector. This paper analyses the peculiarities of foundations - with particular reference to the participatory ones, in terms of organizational structure and governance - in order to assess its potential adequacy to the complexity of the cultural industry. The paper aims at contributing to the debate on whether, among the possible models of management of arts and culture, the foundation can be considered the most appropriate. The discussion moves from the consideration that a foundation has a typical non-profit structure where a co-operation between Public and Private gives the chance to guarantee public interest on the one side and managerial skills on the other.

 
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