LIUC Papers n. 163, febbraio 2005 - Economia e Impresa, 40

Un discorso sull'economia

Giancarlo Origgi

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Sommario

Da qualche tempo in qua l'insieme delle attività economiche, cioè il "modo" di creare ricchezza che un tempo venne definito il "modo di produzione capitalistico", sta suscitando, malgrado gli enormi risultati raggiunti in termini di diffusione del benessere, critiche anche da parte di molti di coloro che ne sono sostenitori. Tali critiche riguardano due aspetti particolari: l'aumento delle disuguaglianze tra "primo" mondo e "terzo" mondo e l'eccessiva rilevanza data agli aspetti quantitativi e misurabili della vita rispetto a quelli qualitativi che nel linguaggio comune vengono detti anche "valori". L'analisi che qui si presenta vuole sostenere che tale situazione non dipende tanto dal particolare "modo di produzione" quanto dal fatto che se l'economia, in quanto "pratica" esistenziale, vuole essere economia, cioè vuole rispettare la sua finalità di essere produttrice di "ricchezza" non può che agire nel modo in cui agisce entrando così in un permanente e "naturale" conflitto con le altre due "pratiche" che, insieme all'economia, costituiscono l'ossatura di ogni sistema sociale, cioè la politica e l'etica e tale "conflitto" sarà sempre più acuto quanto più l'economia si presenterà come "pratica" vivente.

Abstract

It's some time since the ensemble of the economical activities, namely the "system" of creating welfare once described as the "capitalistic production system", is now arousing criticism also in those who still are its supporters, despite of the enormous results reached in terms of welfare spreading. This criticism concerns two distinctive aspects: the disparity increase between "first" and "third" world and the excessive relevance on quantitative and measurable life aspects compared to the qualitative ones, known in the common language as "values". This analysis aims to uphold that this situation does not depend as much on the particular "production system" as on the fact that, if the economy in its aspect of existential "activity" tends to be economy by respecting its finality of wealth creator, then it necessarily has to come into conflict with the other two "practices" forming the framework of every social system, politics and ethic, and this same conflict will become more sharp if the economy appears as the winning "practice".

 
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