LIUC Papers n. 123, maggio 2003 - Impresa e istituzioni, 19

Le convenzioni del Consiglio d'Europa in materia di lotta alla corruzione e gli adempimenti nazionali di alcuni stati ad esse aderenti. Una prospettiva dinamica nel quadro del sistema di controllo elaborato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa

Giovanni Locati

Note biografiche dell'autore  Giovanni Locati

Si è laureato in giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano. Partecipando alla ricerca “L’attuazione della Convenzione OCSE contro la corruzione nel commercio internazionale” (Murst 1999 - Parisi, Prot.9912568289_002), ha effettuato una visita di Studio presso il Consiglio d’Europa per studiarne la politica e gli strumenti approntati nella lotta contro la corruzione negli Stati membri, collaborando all’attività degli organi competenti. Attualmente è cultore della materia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica di Milano e svolge attività di pratica legale presso il Foro di Monza.

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Sommario

Contrastare la corruzione è tra le priorità di molte organizzazioni internazionali. In questa prospettiva l'approccio del Consiglio d'Europa, basato sul programma d'azione del 1996, si distingue per il suo carattere multidisciplinare, nonché per il fatto di essere munito di un meccanismo di valutazione ad hoc, volto a rilevare la conformità degli ordinamenti degli Stati membri alle disposizioni elaborate a Strasburgo. In attesa dell'entrata in vigore della Convenzione penale contro la corruzione, tra le più esaustive in materia, il meccanismo di mutua valutazione si è incardinato attorno ad alcuni tra i più pregnanti Principi direttivi per la lotta alla corruzione adottati nel 1997. Il presente studio esamina i maggiori risultati conseguiti dal Consiglio d'Europa in questo campo con particolare attenzione al meccanismo di mutua valutazione, vero punto di forza del sistema normativo così organizzato. Si procede quindi allo studio degli ordinamenti di alcuni tra quei Paesi membri che hanno già costituito oggetto di valutazione da parte del GRECO, mostrando come molte tra le loro più importanti riforme legislative ed istituzionali affondino le proprie radici nel corpus normativo approntato dal Consiglio d'Europa.

Abstract

The fight against corruption is high on the agenda of several international organisations. In this perspective the Council of Europe's approach, carried out on the basis of a Programme of Action adopted in 1996, is especially characterised by its multidisciplinarity and monitoring because this problem requires action of different types and the credibility of instruments against corruption depends upon an appropriate system for evaluating compliance with the obligations arising there from. Waiting for the coming into force of the Council of Europe's Criminal Law Convention on Corruption - one of the most comprehensive treaties in this field -, the dynamic process of mutual evaluation provided by the GRECO concerns some Guiding principles for the fight against corruption. This work, after an analysis on the Council of Europe's policy against corruption and its process of mutual evaluation, shows positive experiences of some Countries that accepted this process. In these Countries very important legislative and institutional reforms against corruption are built on Strasbourg's efforts.