LIUC Papers n. 122, supplemento a aprile 2003 - Economia e Impresa, 34

Effetti aggregati della tassazione sul mercato del lavoro: un'analisi econometrica

Gianni Amisano, Massimiliano Serati

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Sommario

Questo lavoro analizza le determinanti dell'alto livello di disoccupazione e della sua persistenza in Italia, con l'intento in particolare di valutare il ruolo della tassazione. Il riferimento teorico è dato da un modello dinamico di tipo insider-outsider capace di generare isteresi e di riassumere gli effetti sulla disoccupazione di diversi shock e in particolare shock alla pressione fiscale e variazioni nei sussidi di disoccupazione. Tale modello viene stimato nella forma di un VAR strutturale soggetto a vincoli di identificazione di lungo periodo; la tecnica di stima è di tipo bayesiano. Per esigenza di comparazione il medesimo modello viene stimato anche per gli Stati Uniti, paese nel quale si ritiene che le caratteristiche istituzionali di rigidità sui diversi mercati (e su quello del lavoro in particolare) siano molto meno pronunciate che in Italia. Tra i risultati principali emerge che per l'Italia l'alto livello di tassazione, coniugato con il ruolo dei sindacati, sembra da un lato amplificare gli effetti avversi di shock negativi alla domanda e dall'altro produrre autonomamente e direttamente effetti sulla disoccupazione.

Abstract

In this paper we analyze the determinants of the high unemployment level in Italy and the source of its persistence, with a special focus on the role of labour taxes. We use as reference an insider-outsider model capable of generating hysteresis; within this framework we are able to evaluate the unemployment effects of various shocks, and in particular shocks to the labour taxes level and shocks to the unemployment benefits level. We work with a reduced form of this model that is a structural VAR, in which the identification of the innovations is obtained through long run constraints; we estimate the model in a bayesian fashion. For sake of comparison the model is estimated also for USA, where the labour market is usually thought as more flexible than in Italy. From the estimation of the italian model it does emerge that the high tax level, jointly with the Unions role, strengthens the negative effects of demand side shocks and at the same time it may produce by itself direct negative effects on unemployment.

 
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